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Nutrire l’anima: l’allattamento come atto relazionale

Copertina immagine di mamma che allatta

Nell’articolo precedente vi abbiamo descritto i vantaggi dell’allattamento per la mamma, per il bambino e per il loro legame affettivo. Dedicare particolare cura a questo delicatissimo momento di condivisione avrà un impatto significativo non solo sullo sviluppo fisico, ma anche sullo sviluppo emotivo del neonato, con benefici che dureranno per tutta la vita.

Il ruolo dell’Allattamento responsivo sullo sviluppo emotivo del neonato

Lo sviluppo emotivo del bambino, con le correlate competenze di contatto e regolazione emotiva, inizia dalle prime ore di vita del piccolo. Il neonato sente un bisogno (fame, sete, freddo..) e lo esprime – primariamente attraverso il pianto – affinchè il genitore possa soddisfarlo. Se il genitore sarà capace di dare una risposta tempestiva (ma anche attenta, comprensiva e affettuosa, dunque responsiva) all’espressione di tale bisogno il piccolo svilupperà un primo rapporto positivo con il proprio mondo interno perchè imparerà che la tensione che percepisce non è pericolosa, e può essere regolata.

Crescendo diverrà sempre più capace di interiorizzare questa funzione regolatrice, prima di competenza dei genitori, divenendo sempre più abile a regolare in autonomia i propri stati interni.

E’ per questo motivo che l’allattamento non è solo un atto nutrizionale, ma una pratica relazionale che richiede sguardi, carezze, parole e contatto fisico, elementi che contribuiscono a trasmettere al bambino non solo la presenza fisica del genitore, ma anche la sua presenza emotiva nel prendersi cura di lui, dei suoi bisogni e dei suoi vissuti con il corpo, la mente ed il cuore.

Allattamento responsivo VS “Allattamento digitale”

Questi accorgimenti risultano particolarmente importanti nel contesto storico e culturale attuale, dove sembra che ogni attività – solitaria o sociale – non possa essere praticata senza la compagnia dello smartphone. E così, anche il momento dell’allattamento non viene risparmiato: il dott. Pellai parla di “allattamento digitale” per riferirsi all’abitudine, sempre più frequente, di utilizzare cellulari, pc o tablet durante l’allattamento del proprio bambino.

Sebbene possa sembrare una pratica comoda, con l’ottimizzazione del tempo in cui le mamme sono costrette a fermarsi, sorgono importanti interrogativi sulle possibili conseguenze di questa nuova versione del multitasking..

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Progetto finanziato da Regione Lombardia sul bando “Centri per la famiglia” (dgr 5955/2022). Data termine: giugno 2024.

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